Oltre le Barriere: Donne libere
“Libere di…donne, sport e vita” ha concluso i tre appuntamenti di avvicinamento a Maratonina Rivera dei Dogi 2015.
Chi ci ha seguito sa che in ognuno di questi incontri abbiamo cercato di andare “oltre” qualcosa che all’apparenza potrebbe sembrare un ostacolo invalicabile: la disabilità, un muro nel deserto e la violenza, nelle sua molteplici “sfumature”.
Dieci relatrici, tutte donne, accomunate da un sorriso che la dice lunga e dalla consapevolezza che insieme, uomini e donne, abbiamo gli strumenti necessari per uscire dal circolo vizioso della violenza che, l’abbiamo capito una volta di più, colpisce le classi sociali in modo trasversale, non conosce razza o religione, né età, né istruzione, né stato civile.
L’Assessora Orietta Vanin, ci ha aperto le porte della casa di tutti i cittadini di Mira per raccontarci con parole accurate e appassionate, i progetti realizzati e futuri che riguardano le Pari Opportunità del suo Comune e assieme alla Dr. Zabonati ci ha fatto conoscere la realtà di Sportello Donna Mira, un servizio attivo dal 2013 che, dati alla mano, segue progetti e iniziative rivolti a donne in difficoltà sociale, economica, psicologica con la necessaria discrezione e professionalità. Un esempio di buoni intenti realizzati, portati avanti con cuore e dedizione.
La Dr. Alice Zorzan, responsabile di Gruppo Polis e Casa Viola di Padova, ci ha portato per mano dentro la storia agghiacciante di Anna, un nome scelto tra tanti, che ha catapultato la sala in un mondo che fortunatamente la maggior parte di noi conosce solo nel peggiore dei suoi incubi: una storia di abusi e violenza a cui Alice, raccontando le attività seguite dal loro centro antiviolenza di Padova, ha saputo dare il colore più bello, quello della speranza.Attraverso la storia di Anna, che potrebbe essere quella di qualsiasi di noi, ci ha descritto il netto confine tra una vita felice e una vita che può diventare un inferno. Un inferno a cui però, persone come lei e i suoi collaboratori, danno una risposta concreta, che non finisce nei locali asettici di una questura, ma che continua in una nuova vita, forte e libera, sana.
A seguire, una nuova ed entusiasta amica di Libere di correre, l’avvocata penalista Mariangela Semenzato, il cui lavoro inizia proprio nel momento in cui chi è vittima di situazioni di difficoltà si rivolge a qualcuno per uscire dal silenzio che spesso paralizza i protagonisti di queste vicende; è proprio questo il punto su cui ha catalizzato l’attenzione di tutti noi: l’importanza della denuncia come primo strumento di tutela delle vittime, utile affinché una situazione precaria non degeneri in una situazione irrisolvibile. La paura non può salvare nessuno, né chi è vittima di violenza, né chi se ne sta guardare senza un muovere un dito: questo il grande spunto di riflessione con cui ci ha salutato Mariangela.
Quanto peso ha la rieducazione e il reinserimento in società, per interrompere la spirale di violenza che spesso comincia a mettere le sue radici in giovane età, in famiglie difficili, in situazioni di profondo disagio? Ce l’hanno raccontato la Prof. Maria Voltolina, volontaria dell’Associazione Granello di Senape di Venezia e la Dr. Liri Longo, Presidente della Cooperativa Rio Terà dei Pensieri, con cui da quest’anno Maratonina dei Dogi collabora attivamente.Maria ci ha portato nella realtà del Carcere Femminile della Giudecca, struttura che ospita detenute di tutte le età, con pene più o meno gravi, di diverse nazionalità e soprattutto, il dato che ci stordisce, anche alcune “mamme in carcere” assieme ai loro piccoli; bimbi che spesso non hanno un papà presente, o che hanno un papà in carcere, donne che non possono fare affidamento su una rete familiare che sappia far crescere questi bambini al di fuori degli inciampi della vita.
Le volontarie come Maria e Liri, forniscono a queste persone gli strumenti per imparare a pensare alla libertà come ad un bene supremo e prezioso, alla legalità come mezzo per tornare ad avere una vita: ogni giorno, attraverso semplici gesti quotidiani, che senza “barriere” sarebbero scontati, insegnano loro a ripartire dalle piccole cose, ad avere cura di sé, a sentirsi ancora persone inserite in una società.
“Le MaleFatte”, le borse prodotte nella Cooperativa, sono oggetti che portano con sé un significato intrinseco di solidarietà, rieducazione e reinserimento delle persone che vivono in regime carcerario. Attraverso la donazione di comuni teli in PVC inutilizzati, daremo loro l’opportunità di un lavoro visto come riscatto sociale, come impegno ad essere persone diverse: è per questo che Maratonina da quest’anno ha voluto collaborare a questo progetto donando a Rio Terà dei Pensieri i teloni delle edizioni passate.Tutti gli atleti che lo vorranno potranno acquistare queste creazioni uniche, dedicate a Maratonina, durante i due giorni gara presso l’Expo. E’ una collaborazione che ci rende orgogliosi perché, proprio come ha detto Michele Stellon, Presidente di Maratonina Riviera dei Dogi, mai come quest’anno la nostra mezza maratona ha voluto distinguersi non solo in un contesto sportivo e competitivo, ma anche sociale e culturale, per abbracciare davvero tutte le declinazioni che fanno della corsa e dello sport in genere, un importante strumento di socializzazione, collaborazione e formazione, se pensiamo ai nostri atleti più giovani, a coloro che saranno il nostro futuro.
Ecco perché come Libere di correre abbiamo voluto fortemente questa serata per affrontare i temi della libertà in modo diverso e soprattutto dando una chiave di lettura propositiva: motivo per cui abbiamo scelto di avere vicino a noi anche alcune rappresentanti di Ragazze nel Pallone, tra tutte citiamo Caterina, responsabile della comunicazione RNP, che hanno scelto di determinare se stesse unendo la passione per il calcio e lo sport in genere a degli intenti di solidarietà e socialità, organizzando eventi di sport e divertimento assicurato!
Ultimo ma non ultimo, una persona che ci rincorre con il suo microfono senza stancarsi mai, grazie a Dario Bolognesi, che sceglie sempre le parole giuste, calibrando ironia e giusta consapevolezza, per raccontare questo matto mondo sempre di corsa con tutte le sue bellissime sfumature (sappiamo che il nostro colore, il rosa, lo porta particolarmente nel cuore).